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Manin, Ludovico.

Ultimo doge della Repubblica di Venezia. Di illustre famiglia (era figlio di Ludovico Alvise e di Maria Basadonna), ricoprì importanti cariche politico-militari sin dagli anni giovanili. Nel 1752 fu nominato capitano di Vicenza e successivamente di Verona (1757) e di Brescia (1764). Procuratore di San Marco, dopo la morte del doge Paolo Ranier nel 1789, fu eletto suo successore e si trovò a capo della città nel difficile periodo della Rivoluzione francese. Nel maggio del 1797, prendendo a pretesto una sommossa antifrancese scoppiata a Verona (Pasque veronesi 17-23 aprile), l'esercito bonapartista intervenne anche a Venezia. Sotto la minaccia delle armi, egli fu costretto ad abbandonare il potere, insieme con la Signoria, mentre il Maggior Consiglio votava la trasformazione della Repubblica Aristocratica di Venezia in Repubblica Democratica (12 maggio). Ritiratosi a vita privata, anche dopo il passaggio di Venezia all'Austria (trattato di Campoformio), rifiutò qualsiasi incarico pubblico, dedicando gli ultimi anni alla stesura delle sue Memorie. Con lui si estinse la casata dei Manin (Venezia 1726-1802).